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KERB 3.13
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l progetto Zagato TZ3 nasce nel 2010 con la presentazione
dell’Alfa Romeo TZ3 Corsa a Villa d’Este, dove vince il pre-
mio riservato alle Concept car. Una vettura esclusivissima
commissionata da un collezionista tedesco di Alfa Romeo. Il
suo ciclo produttivo si è concluso quest’anno con l’esposizio-
ne, sempre a Cernobbio, della versione Alfa Romeo TZ3 Stra-
dale in una sgargiante colorazione gialla abbinata a interni blu.
I colori di Modena e anche di Torino, ma in realtà non c’è nes-
sun legame. L’ha voluta semplicemente così il proprietario. La
presenza sul Lago di Como della TZ3 Stradale con telaio nu-
mero 3, ha sancito l’avvenuta consegna di tutti i 9 esemplari
di questa versione. Purtroppo nessuna ha trovato casa in Italia.
Sono andate tutte all’estero: in USA, in Canada, in Giappone, in
Svizzera. La n. 1 è stata consegnata al collezionista americano
Eric King, membro dell’Automobile Museum di Saratoga (NY).
La n. 2 in Giappone, la 3 è la protagonista di questo servizio,
eccetera…Se la TZ3 Corsa è da competizione, basata su una
vasca in fibra di carbonio con gabbia tubolare in acciaio, do-
tata di motore Maserati V8 da 420 CV, la TZ3 Stradale usa telaio
e meccanica della Chrysler/Dodge Viper ACR V10 da 8,4 litri e
640 CV con specifiche successive al 2008, per oltre 300 km/h
di velocità massima. La TZ3 Stradale rappresenta la prima Alfa
Romeo americana della storia! Nove più una, le auto realizza-
te in totale, traendo ispirazione dalla celebrazione dei 100 anni
del marchio Alfa Romeo. Un multiplo d’opera d’arte, realizzato
da uno dei carrozzieri più legati al marchio del Portello: qua-
rantacinque i modelli disegnati dal 1922 ai tempi nostri, sia con
carrozzerie da corsa che stradali. Possiamo dire che la TZ3 sia
la “summa” dell’Alfa Romeo secondo Zagato, visto che lo sti-
le presenta tutti i crismi che da sempre contraddistinguono il
marchio della Z stilizzata. In primis, la tipica configurazione ae-
rodinamica “Kamm-tail” (K-tail), cosiddetta “Coda Tronca”, che
ha caratterizzato le Zagato a partire dagli anni ’60, e vide la sua
massima applicazione proprio sulle Alfa Romeo Giulia TZ del
’63 e TZ2 del ‘65, alle quali la TZ3 chiaramente si ispira. Per Za-
gato, la TZ3 Corsa e la TZ3 Stradale rappresentanodue approcci
diversi per lo stesso tributo ad Alfa Romeo. “La TZ3 Corsa è
un’auto da pista. Non è un esercizio di stile. È un’auto Neoclas-
sica. Esemplare unico. La TZ3 Stradale è un esercizio di Stile.
Non è un‘auto da Corsa. È un’auto Avant-garde”. La TZ3 Corsa
ha la carrozzeria in alluminio battuta a mano; le TZ3 Stradali in
carbonio. Abbiamo avuto il privilegio di poter provare la TZ3
Stradale gialla, e l’impressione che ne abbiamo avuto è proprio
quella di essere al volante di un’opera d’arte. Un oggetto unico
con una personalità forte. Può essere facile da guidare, ma an-
che impegnativa se si esagera visto che per scelta non si hanno
dispositivi elettronici (ABS a parte). Bisogna corteggiarla e ri-
spettarla, ma ti asseconda, si fa sentire tua. Ha l’assetto sportivo
della Viper ACR con l’estrattore posteriore, ma senza l’alettone.
Preciso il cambio a corsa corta, chiara e semplice la strumen-
tazione. Razionale la disposizione dei comandi. Riassumendo,
spartana, essenziale ma con savoir-faire. Questo esemplare ha
la plancia con la posizione dei comandi invertita rispetto alle
altre, per rispondere a una precisa richiesta del cliente. Bello
e utile anche lo sportello posteriore che da accesso al piccolo
vano per una borsa. La scritta TZ3 Stradale compare su mol-
ti dettagli: nel contagiri, sulla plancia, sul brancardo, ricamato
sul sedile, ma anche sul coperchio del propulsore. La targhetta
con il numero di telaio è posta nel vano motore. Il prezzo indi-
cativo, visto che dipende dalle personalizzazioni, è di 400.000
Euro oltre al costo della Viper. Siamo ammaliati da questa livrea
atipica gialla. La TZ3 Corsa era stata presentata nel classico co-
lore rosso in omaggio all’Alfa come da tradizione racing, così
come la prima TZ3 Stradale, verniciata in una tonalità legger-
mente più scura. “Il vantaggio del giallo è quello di abbassare
e allargare le forme, come insegnano Johannes Itten e la scuola
Bauhaus - ci dice Andrea Zagato. Il quale chiamato a definire
quale sia il futuro degli stilisti italiani fa notare che: “Il carroz-
ziere sta tornando a essere quello che era, non più assembla-
tore. E’ più design-oriented e meno production-oriented”. A
produrre ci pensano le Case. Senza l’assillo della produzione,
può tornare il Rinascimento delle forme? Info: